Top 50 gol Fc Internazionale

Ecco a voi i migliori 50 gol dell’Inter:

 

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Acquisti e cessioni: formazione Inter 2011-2012

Articolo su Fc Inter News:
http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=46003

La stagione che sta per concludersi potrebbe essere molto più incisiva, in casa Inter, di quanto non lo sia stata quella della passata stagione con la conquista del triplete e con l’addio di Josè Mourinho.

Una stagione che pareva essere iniziata nel migliore dei modi, con la vittoria della Supercoppa Italiana ai danni della Roma e battesimo di Benitez sulla panchina campione d’Europa avvenuta nel modo migliore. Nonostante tutte le critiche ricevute per un mercato estivo non a grandi livelli, con la cessione di Balotelli al Manchester City, mai effettivamente sostituito, mentre gli odiati cugini milanisti si divertivano con gli arrivi prima di Ibrahimovic e poi di Robinho. Le prime crepe si sono viste a Montecarlo contro l’Atletico Madrid, nella gara valida per l’assegnazione della Supercoppa Europea, con una squadra stanca, incapace di reggere il ritmo degli iberici, giovani e con energie inesauribili (vedi Aguero e Reyes).Il campionato ha confermato questa stanchezza, aggravata dai numerosi infortuni che hanno costretto il tecnico spagnolo a puntare sempre sugli stessi giocatori. Trascinati da Eto’o, vero mattatore nella prima parte della stagione, la squadra nerazzurra ha centrato l’obiettivo principale della stagione, il Mondiale per Club, che ha tuttavia segnato contemporaneamente la fine dell’esperienza di Benitez con l’Inter, conclusasi con la conquista di due titoli.

L’anno nuovo è iniziato nel modo migliore, con l’arrivo sulla panchina nerazzurra di Leonardo, una vita in rossonero prima da giocatore, poi da dirigente ed infine da allenatore. Leo ha dato subito entusiasmo e vigore alla squadra campione del mondo e, grazie al recupero degli infortunati, ha inanellato un’ottima serie di risultati positivi, culminati, nell’ultima settimana del mese di Marzo, con il secondo posto in campionato a 2 punti dal Milan e i quarti di finale di Champions contro lo Schalke 04. I sogni di un nuovo triplete, di una nuova stagione vincente su tutti i fronti, sono però morti nella prima settimana di Aprile, dapprima sabato 2 aprile con la sconfitta per 3-0 contro il Milan e, qualche giorno dopo a San Siro in Champions, con l’eclatante sconfitta contro lo Schalke per 2-5.

A poche settimane dal termine della stagione, con lo scudetto ormai assegnato al Milan ed una Coppa Italia ancora da vincere, i pensieri iniziano a proiettarsi alla stagione prossima e tutto quello che è accaduto quest’anno deve imporre un’analisi profonda in casa nerazzurra. Occorre sedersi ad un tavola e capire cosa non ha funzionato e si dica che la colpa è stata solo degli infortuni, una motivazione, per quanto valida,  che non può giustificare un’intera stagione. Non si possono ripetere gli stessi errori dell’anno scorso, a partire già dalla sessione di mercato estiva: la partenza di Balotelli, criticata oltremodo dalla stampa italiana per la partenza del miglior talento italiano, doveva essere rimpiazzata per offrire a Benitez un sostituto all’altezza e doveva essere trovato ad Agosto; si era parlato a lungo di Kuyt, poi anche di Robinho ma alla fine non è arrivato nessuno. Moratti ripeteva sempre che il miglior colpo era stato aver preso Coutinho, che a 18 anni e con un fisico gracile non poteva certo sostituire SuperMario, ma se proprio non si volevano spendere soldi si poteva confermare Obinna, che in pre-campionato aveva dimostrato tutte le sue qualità. E la mancanza di una punta di spessore, complice anche l’assenza di Milito, si è fatta sentire e non poco. A Gennaio, dopo un’estenuante rincorsa a Sanchez, Moratti ha messo mani al portafogli e ha acquistato Pazzini dalla Sampdoria cedendo anche Biabiany, ma in realtà l’acquisto del Pazzo nazionale è stato effettuato più per sostituire Milito, perennemente infortunato, che per sopperire alla partenza di Balotelli.

Ma tutto questo ormai fa parte del passato, ma occorre partire da questi errori per evitare di commetterne altri. Programmazione, studio, progetti per il futuro: Mourinho, lasciando Milano, ha più volte ripetuto di aver lasciato ad Appiano Gentile una mentalità vincente, che non può essersi persa in un solo anno.
È evidente che la squadra necessiti di una ringiovanimento  e gli acquisti di Ranocchia e di Pazzini, con la mossa azzeccata di Nagatomo, sono un segnale chiaro.L’Inter ha bisogno di rilanciarsi e i tifosi chiedono che si torni presto a vincere: numerosi sono i nomi che circolano già in questo periodo, ma proviamo a vedere quale possono essere i movimenti, in entrata ed in uscita, per la prossima stagione:

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Addio Fenomeno

Ronaldo Inter pallone d'oroOggi 15 febbraio 2011 dice addio al calcio RONALDO,
uno dei più grandi giocatori della storia del calcio,
sicuramente il più forte giocatore dell’ultimo ventennio.
Il più forte, con l’esclusione di Pelè e Maradona nel loro Olimpo.

Classe, potenza, tecnica, dribbling, velocità:
l’unico giocatore capace di vincere una partita da solo.
Addio Fenomeno.Psv, Barcellona, Inter, Real e Milan in Europa.
Cruzeiro e Corinthians in Sudamerica.
Sebbene sia stata etichettato come un “traditore”,
il tuo ricordo nell’Inter è sicuramente indelebile
e queste immagini lo testimoniano.

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L’Inter veste bianconero

Inter e Juve si sono invertite i ruoli

Dopo Calciopoli i nerazzurri vestono bianconero

fonte: sportmediaset.it (articolo originale)

Once upon a time in Italy. C’era una volta in Italia. O meglio, c’erano una volta in Italia due realtà calcistiche ben distinte. La potente, pluripremiata e prima della classe Juventus e il brutto anatroccolo Inter. La prima dominava, radendo al suolo l’intero stivale. La seconda era sempre un’opera incompiuta, stentava a fare il salto necessario a trasformarsi in cigno. Duellavano in campo, in impari confronti. Raramente l’una (nerazzurra) si avvicinava a scalfire l’altra (bianconera).

Poi tutto è cambiato, mutato e irrimediabilmente trasformato. Alla fine della stagione 2005/2006 Vinovo, Torino e l’Italia intera vengono sommerse dallo scandalo Calciopoli. Nulla sarebbe stato più lo stesso. Le parabole delle due squadre si sono incrociate in quella fatidica estate. Mentre quella interista risaliva la china, quella juventina sprofondava inesorabilmente. Scudetto per l’una, Serie B per l’altra. Stravolgimenti a livello societario (per ovvie ragioni) e di squadra (per altrettante ovvie ragioni) nella Juve. La formazione granitica di Capello si è sgretolata e lo stesso condottiero ha abbandonato la nave. Dalla risalita nella massima serie, però, i torinesi non sono stati comunque più gli stessi. I nerazzurri guariti ormai dal “morbo dello sconfitto” hanno intaccato le difese immunitarie degli storici nemici. Un ribaltone improvviso fra le due società. La Juventus si tinge di Inter e l’Inter recita da Juventus.

MORATTI “MANGIALLENATORI” SI E’ SAZIATO

Prima dell’estate della “rivoluzione” il presidente Moratti poteva vantare la cifra di ben 11 allenatori avvicendati in 10 anni sulla, caldissima, panchina milanese, da quando nel 1995 si è seduto sulla poltrona di velluto nerazzurro. Da Ottavio Bianchi a Mancini, la disperata ricerca di vittorie ha mietuto vittime come Hodgson, Simoni, Lucescu e Cuper. In Piemonte, invece, nello stesso decennio sono stati solo tre i tecnici a cui sono state affidate le redini della squadra: il longevo Lippi, Ancelotti e Capello. Solo tre, come la storia e il blasone della società imponeva. Dal 2006 il ribaltone. L’Inter ha iniziato a vincere, la squadra ha cambiato mentalità, il clima nell’ambiente si è disteso (o meglio raffreddato) e sulla panchina in 5 anni dopo Mancini sono passati solo 3 allenatori. Uno è quello attuale, un’altro (sempre di lingua portoghese) se ne è andato di sua spontanea volontà dopo aver conquistato tutto (cuori dei tifosi compresi) e solo Benitez è stato mandato via da Moratti. Il tutto mentre veniva smantellato lo stile Juve. Primo esonero in corsa (in B Deschamps aveva rescisso a due giornate dalla fine), a 40 anni da quello di Carniglia: nel 2009 veniva sostituito Ranieri. L’anno successivo Ferrara. Arrivando al sesto allenatore postcalciopoli, Delneri, successore di Zaccheroni.

MERCATO PIU’ NERO CHE BIANCO

Alla regina del mercato è stata tagliata la testa. Cifre alla mano si nota subito come da quando è tornata in Serie A la Juventus abbia condotto una sbagliata politica di compravendita. Viceversa gli uomini di Moratti hanno ben operato. Ovviamente gli errori sono stati fatti da ambo le parti. Ma, tirando le somme, pesano di più quelli commessi dalla dirigenza che ha amministrato la Vecchia Signora fra la triade e Marotta. Dal 2007 i soldi spesi per l’acquisto di giocatori bianconeri sono stati 187,3 milioni (senza contare gli attuali riscatti), contro i 195,2 nerazzurri. L’Inter ha dunque speso poco di più. Ma il dato che delinea la netta differenza fra le due è quello alla voce cessioni. Mentre i lombardi hanno venduto per un totale di 159,4, quindi con una minusvalenza di 35,8 milioni, i piemontesi hanno incassato solo 57,5 milioni di euro dai giocatori “allontanati” da Torino, con una minusvalenza di 129,8 milioni. Una cifra assurda.

Insomma, la Juve è l’Inter a.C. (avanti Calciopoli), spese poco oculate, e assenza di vittorie. L’Inter ha preso con la forza il ruolo di nuova Juventus, vincendo in ogni campo ed entrando nella storia col triplete. La speranza dei tifosi bianconeri è che con questa nuova dirigenza si riformatti tutto nuovamente. Che ci sia una nuova partenza sulla base di operazioni di mercato ben gestite, gestione della rosa e del monte ingaggi in funzione della disponibilità delle casse e soprattutto l’entrata nella nuova era: quella dello stadio di proprietà. Mentre i supporters nerazzurri si limitano a voler congelare il tempo, prolungando il periodo magico che stanno vivendo. Più facile il desiderio milanese. Ora una delle grandi inversioni di tendenza fra le due squadre è l’appeal. Il blasone che nei passati anni ha permesso alla Vecchia Signora di ricevere tanti sì da parte di giocatori in cerca del grande club, ora permette la stessa cosa all’Inter. Per intenderci, a parità di offerta un calciatore ora come ora preferisce il trasferimento sotto la Madonnina. La sfida fra Juventus e Inter è molto più della semplice partita di calcio che si svolgerà all’Olimpico.

JUVENTUS 2006 VS INTER 2010

JUVENTUS: Buffon; Zebina, Thuram, Cannavaro, Zambrotta; Camoranesi, Viera, Emerson, Nedved; Ibrahimovic, Trezeguet.

INTER: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti; Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Pandev, Milito, Eto’o.

Due squadre fortissime. Solida e di marmo quella bianconera, offensiva ma con un impenetrabile difesa quella nerazzurra. Quale delle due formazioni vincerebbe la partita “impossibile”?

di Mattia Gullo

C’è chi, amante della memoria storica e delle grandi imprese della Juve di quegli anni (si ricordi la seminifinale Juve – Real terminata 3 a 1 in favore degli juventini), direbbe che la squadra poi smantellata da Calciopoli, sarebbe capace di sconfiggere i nerazzurri mourinhani: e forse rispecchia il pensiero di molti tifosi del nostro calcio. Ma sorge spontanena una domanda: questa Juventus, che, tra l’altro, perse in finale la Champions a Manchester, oltre a battere l’armata nerazzurra, sarebbe capace di centrare il triplete, come l’Inter di Mourinho? La storia ci dà la risposta, essendo l’Inter l’unica squadra italiana ad aver stabilito questo record. Cara ed amata storia del nostro calcio…

di Paolo Tardio

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Inter campione

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Formazione Inter 2011-2012

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Sanchez: sogno proibito a tinte neroazzure

Al termine della conferenza stampa di presentazione del nuovo acquisto Giampaolo Pazzini,  Marco Branca, direttore tecnico dell’Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni con prospettiva giugno 2011.

I nomi che circolano prepotentemente in casa Inter per l’estate sono due: Alexis Sanchez, seguito con insistenza nel mercato di gennaio, e Gareth Bale, freccia sinistra del Tottenham Hotspur. Branca è stato chiaro: a certe cifre, oggettivamente molto elevate, questi affari sono praticamente impossibili. Avviare trattative di questo tipo prevede un sacrificio economico non indifferente che può essere sopperito con la partenza di un big. Si parla molto di Maicon, promesso sposo del Real Madrid, molto vicino a lui nell’estate appena trascorsa e forse anche in questo mercato di gennaio, se fosse rimasto sulla panchina neroazzurra Benitez. Ma con Leonardo, il Colosso brasiliano sembra rinato ed è ritornato ad essere quel campione incontrastabile, rappresentando l’uomo in più dell’Inter, per grinta, spinta e assist.
Ma l’Inter potrebbe essere in grado di sopperire all’addio di Maicon? Se in società ci fosse Don Rodrigo, direbbe con certezza: “Questo matrimonio non s’ha da fare.”

Ma di cosa ha più bisogno l’Inter, che con l’acquisto di Ranocchia, Kharja e Pazzini si è prepotentemente rimessa in corsa? Se davvero le cifre intorno a Bale e Sanchez dovessero essere confermate (50 milioni per il gallese e 30 per il cileno), sembra difficile che Moratti possa aprire il portafogli ed intavolare una trattativa per uno dei due calciatori.

L’ideale per l’Inter, come già anticipato da Moratti,Branca e lo stesso Leo, sarebbe acquisire Alexis Sanchez, talento cileno dell’Udinese di soli 22 anni. È lui davvero l’uomo giusto per Moratti, capace di saltare l’uomo, creare la superiorità numerica attraverso il suo dribbling repentino. Dotato di ottima tecnica personale, Sanchez è in possesso di un’ottima corsa, sia sul breve sia sul lungo; definito Nino Maravilla, ragazzo meraviglia per le sue doti straordinarie, il cileno ha sviluppato, nelle sue stagioni ad Udine, anche un ottimo tiro, capaci di inserimento, gioco di squadra e anche una discreta finalizzazione. Le sue giocate, al servizio di campioni del calibro di Eto’o, Milito e del nuovo bomber Pazzini, sono davvero quello che ci vuole per l’Inter. E per Sanchez sarebbe l’occasione ideale per consacrarsi definitivamente nel calcio che conta. Le numerose richieste ricevute da parte di Manchester United, Chelsea, Barcellona ed anche Juventus testimoniano davvero le grandi qualità di questo giocatore. E il suo acquisto testimonierebbe la tendenza dell’Inter, attraverso il lavoro dei dirigenti nerazzurri, nell’arruolamento dei giovani migliori talenti del calcio internazionale, dopo Coutinho (’92), Ranocchia (‘88), Knasmullner (‘92), Spendlhofer (’93), Tallo (‘92) i probabili innesti di Joao Reis (’92) e Luc Castaignos (‘92). Senza dimenticare i prodotti del vivaio Santon (’91), Natalino (‘92), Benedetti (’92), Faraoni (‘91) ed Alibec (‘91), solo per citarne qualcuno.
Con tutti questi giovani, magari con un Montolivo in più a centrocampo, e con Pazzini, Eto’o, Milito, Pandev, e Sanchez i tifosi dell’Inter possono iniziare a sognare di nuovo.

Articolo su Fc Inter News:
http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=37904

 

Paolo Tardio

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Good Luck Biabiany!

Con un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale alle ore 16.31, l’Inter ha annunciato il trasferimento di Giampaolo Pazzini dalla Sampdoria.
Finalmente l’Inter torna ad essere protagonista in questo mercato di gennaio, dopo la sessione estiva che si era rivelato, in seguito al fair play finanziario, un flop. Ma in questo mese, complice il grave infortunio di Samuel e i problemi fisici di Milito, ecco che la grande armata neroazzura è tornata ad essere regina, non solo in ambito prettamente calcistico, ma anche sul mercato. E lo si era capito fin da subito, con l’acquisto di Ranocchia dal Genoa, con un investimento sicuro per il futuro, ma anche per il presente, sebbene si trattasse di un esborso economico oneroso.
Ed ora è arrivato il bomber tanto invocato dal tecnico e dalla tifoseria: lui, Giampaolo Pazzini, bomber di razza, 64 gol in serie A, nazionale italiano con 16 reti in 58 presenze tra under e rappresentativa maggiore. È lui l’uomo giusto per l’attacco neroazzurro, capace di assicurare quei movimenti che, con l’assenza di Milito, veniva a mancare nello scacchiere di mister Leonardo: 12 milioni di euro più l’intero cartellino di Jonathan Ludovic Biabiany.
Merita un ricordo il francese finito alla corte di Mimmo Di Carlo. L’Inter ha già provveduto, tramite il proprio sito ufficiale, a fare un grande in bocca al lupo al campione transalpino (http://www.inter.it/aas/news/reader?N=51246&L=it). Arrivato con grandi progetti dal Parma, dopo essersi consacrato in Serie A con ottime prestazione e gol nella squadra ducale, il giovane Biabiany non è stato capace di imporsi anche nella squadra campione d’Italia e d’Europa e, con lui, anche campione del Mondo, con il suo nome scritto nel tabellino finale dei marcatori per il 3 a 0 definito che posiziona la società meneghina sul tetto del mondo. Ma le difficoltà della squadra con Benitez, l’assenza prolungata di Sneijder, uno dei pochi capace di lanciare Biabiany in profondità, ed il cambio di modulo con l’arrivo di Leonardo hanno segnato, purtroppo, la fine del rapporto di Jonathan con l’Inter. Rimane certamente il ricordo positivo di un giovane che è cresciuto nelle giovanili dell’Inter, capace di dimostrare le sue doti di velocità, dribbling e anche finalizzazione dapprima nel Modena e successivamente nel Parma. Ed ora la sua carriera rinasce a Genova, sponda Samp. Good luck Biabiany!

Articolo su Fc Inter News:
http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=37585

Paolo Tardio

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Inter: 4 acquisti, come quelli di Benitez

Un’antica filastrocca popolare recitava così: “Trenta giorni ha novembre, con april, giugno e settembre; di ventotto ce n’è uno… tutti gli altri ne han trentuno!!!”. Pertanto il caro e buon gennaio annovera 31 giorni. Ma quanto lungo è sembrato questo mese, soprattutto se si parla di calciomercato, ancor più se si parla di mercato in casa Inter. Prima Leonardo per il dopo Benitez, poi una serie infinita di nomi: Ranocchia, Kakà, Cassano, Sanchez, Klose, Barzagli e Zaccardo; ora Pazzini, Matri, Matavz, Luis Fabiano, Mutu, Kharja, ancora Sanchez, senza dimenticare Tanabou, Payet e  Ganso.

Viene forse da chiedersi se in casa Inter, e soprattutto nella mente di Marco Branca, regni un po’ di confusione; a meno che non si tratti di singole invenzioni giornalistiche buttate lì per creare un po’ di interesse e popolarità.

Negli ultimi giorni del mercato invernale, che oltre Cassano e Ranocchia non è stato capace di regalare al momento colpi ad effetto, si parla molto di attaccanti in casa Inter e, tra gli esperti, circola il nome del bomber della Samp e della nazionale italiana (si spera) Giampaolo Pazzini. Le ultime prestazioni della squadra neroazzurra hanno evidenziato come Leonardo non possa prescindere da Milito, ma non tanto per il gol, nettamente pochi rispetto ai standard stagionali passati, ma quanto per i movimenti, la profondità che il bomber argentino era in grado di creare. Ed allora avanti tutta su Pazzini, rapace dell’area di rigore che farebbe comodo alla causa neroazzurra. La spesa è importante: la Samp lo valuta 20 milioni, l’Inter non vuole sborsare più di 12 milioni (benedetto fair play finanziario) con l’inserimento di Biabiany. Non ci sia scortesia o arroganza nelle parole che seguiranno nei confronti di esperti di mercato (vedi Branca ed Ausilio), ma forse la cessione del bravo Biabiany a titolo definitivo è un po’ azzardata. Certo, il francese non è stato capace di dimostrare tutto il suo valore, ma le sue qualità sono ben note: velocità, tecnica individuale, dribbling. Quando è stato servito in profondità e con i tempi giusti è stato decisivo (Inter-Tottenham, rigore ed espulsione in favore dell’Inter e gol in finale mondiale). Non poco per un giovane, classe ’88, alla sua prima esperienza internazionale. È pur vero che un sacrificio va fatto, ma che dire di Suazo, con un’importante stipendio sulle spalle, che vive da 2 stagione da assoluto fantasma?

Merita lode finalmente la cessione di Mancini in Brasile, ma con una minusvalenza di 15 milioni, in quanto non si è ricavato nulla dal suo addio, se non il suo elevato ingaggio in meno dal monte stipendio. Ed ora ci apprestiamo a salutare il guerriero Muntari, amato dal gruppo a parer di Branca, ma non troppo amato dal pubblico neroazzurro. Un addio che non fa male, ma che non può essere certo rimpiazzato da Kharja, tecnico centrocampista algerino del Genoa, che sotto la lanterna era relegato a panchinaro. La squadra campione di Italia, d’Europa e del Mondo deve ambire a qualcosa di più.

Il mercato è ormai vicino alla sua conclusione: l’Inter cerca una punta e sembra averla individuata in Pazzini, i tifosi invocano un colpo ad effetto,un colpo che possa meravigliare, un Niño Maravilla per intenderci; ed ora, con l’infortunio di Stankovic che ne avrà per 40 giorni, un acquisto a centrocampo sembra essere fondamentale. Ranocchia, Kharja o chi per lui, Sanchez e Pazzini: 4 colpi per un Inter che torna ad imporsi. Quattro, come gli acquisti suggeriti dal buon vecchio Benitez.

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http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=37439

 

Paolo Tardio

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Icardi alla Samp libera Pazzini verso l’Inter?

Con una nota apparsa sul proprio sito ufficiale e successivamente confermata dal sito della lega-calcio, U.C. Sampdoria S.p.a. comunica di aver acquisito a titolo temporaneo, dal F.C. Barcelona, i diritti sportivi del calciatore Mauro Icardi (nato a Rosario, Argentina, il 19 febbraio 1993).
Ma chi è questo Icardi, argentino di Rosario?
Già in passato si era parlato di questo giovane e la redazione di FC Inter News lo aveva fatto in tempi non sospetti (10.12.2009 http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=11450). La cantera del Barcellona non si lascia mai sfuggire talenti a livello internazionale e i dirigenti del Barca hanno sperato e sperano che Mauro possa ripercorrere le tappe di grandi giovani, ormai veri fenomeni dai costi esorbitanti. E lui, Mario da Rosario, detto o Cañito, spera di essere un nuovo talento a tutti gli effetti.
Quando fu acquistato dal Barcellona, la notizia non rimase sconosciuta, poiché il giovane Icardi era ambito dai più grandi club (solo per citarne qualcuno, oltre gli azulgrana, Real Madrid, Inter, Manchester United). Ma il richiamo della squadra spagnola e soprattutto la presenza di Messi erano un biglietto da visita molto allettante per un giovane argentino in cerca di fortuna.
Icardi è un attaccante centrale, agile, veloce, vede la porta come nessuno; tecnico e molto abile nel gioco aereo. Prima di essere acquistato dal Barcellona su suggerimento dell’agente Fifa Abian Morano, aveva segnato più di 500 gol nelle giovanili. Le sue qualità fisiche sono importanti e comunque gli permetterebbero di giocare in qualsiasi campionato. Il suo aspetto è quello del centravanti di sfondamento classico, alto e forte fisicamente. Mauro ha origini italiane e doppio passaporto, ha rifiutato la maglia delle nazionali italiane giovanili decidendo di realizzare il suo sogno, indossare la maglia albiceleste del suo paese, magari in coppia con il suo ex compagno Messi, un sogno già assaporato giocando con le nazionali minori argentine.
Nell’ultimo periodo si è parlato poco di lui, forse perché reggere il confronto con i grandi campioni del Barcellona è ardua impresa, cantera compresa: basti pensare ai vari Thiago Alcantara, Muniesa e Jonathan Dos Santos. Ma le qualità di Mauro non passano inosservati ai grandi osservatori e la Sampdoria ha messo a segno un ottimo colpo. Il Barca lo ha ceduto in prestito e per Mauro è un’opportunità da non sprecare. E la Samp crede in molto in lui. Tutti e tre (Samp, Barca e lo stesso Mauro) sperano che sia un vero e proprio craque. Che sia la mossa per liberare Pazzini verso l’Inter? Ai posteri l’ardua sentenza… oppure basta aspettare il 31 gennaio!

Articolo su Fc Inter News:
http://www.fcinternews.it/?action=read&idnotizia=37390

Paolo Tardio

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